E’ possibile chiudere una redazione ma non il suo giornale? Sembra assurdo quanto sta accadendo in Basilicata in queste ore! Il Quotidiano della Basilicata sarà ancora in edicola, ma i colleghi che gli hanno dato forma ed anima negli ultimi 14 anni sono in cassa integrazione a zero ore, da lunedì 11 gennaio, senza alcun preavviso… Solidarietà, ma anche tanta rabbia, incredulità, per chi ha voluto mettere a tacere una voce piccola ma determinante del panorama informativo locale lucano. La testata è stata data in gestione ad un service campano… una azione poco comprensibile. Un gesto che ha voluto cancellare uno strumento di informazione, nella forma più subdola: lasciandolo in vita, ma privandolo della sua natura. Pubblichiamo il racconto di Margherita Agata, vicesegretario nazionale Ussi, che ha vissuto sulla sua pelle questa incredibile vicenda, e il commento di Luigi Ferrajolo, presidente nazionale Ussi.
Non è stato un giorno come tutti gli altri lunedì 11 gennaio per noi redattori del Quotidiano del Sud-edizione Basilicata. Dopo 14 anni tutti i giorni sul campo a raccontare i fatti, con un click, hanno lasciato “senza voce” me e altri 21 colleghi, tra giornalisti e poligrafici. In cassa integrazione straordinaria già da un anno, nonostante la richiesta di un’ulteriore riduzione dell’orario di lavoro a partire dal 1° gennaio, per garantire la sostenibilità economica della Luedi, affidata nelle mani di un commissario liquidatore, nessuno si è tirato indietro. Tutti abbiamo continuato a lavorare con l’impegno e la dedizione di sempre per assicurare l’uscita del giornale, in attesa di definire al tavolo di confronto regionale le nuove modalità della Cigs. Anche lunedì si stava pensando a coprire le notizie più importanti e a organizzare il giornale, quando, in maniera del tutto inattesa, ai componenti del Cdr arriva una mail Pec del commissario liquidatore che annuncia la messa di tutto il personale in Cigs a zero ore e la disponibilità del commissario a partecipare al tavolo della Regione, per valutare la possibilità di riaffidare il contratto di service a Luedi dal mese di febbraio. Neanche il tempo di formulare una mail di risposta che tutti, nelle redazioni di Matera e Potenza, ci siamo trovati con gli account di accesso al sistema editoriale disabilitati. Estromessi. Fuori. Cacciati via. Una vera e propria serrata tecnologica che ha cancellato in un colpo solo 14 anni di gioie, delusioni, incazzature e passione. E mentre noi umili operai dell’informazione a servizio della Eps venivamo messi brutalmente alla porta, c’era già pronto un service campano a prendere il nostro posto. Il giornale, con questo colpo di mano, è uscito in edicola. E continua a uscire con foliazione ridotta e notizie vecchie di 4-5 giorni. Una grave umiliazione per i 22 dipendenti del Quotidiano del Sud ma anche per l’informazione, ridotta a sterile riciclo di notizie pescate in rete e completamente sradicate dal territorio che io e i miei colleghi con amore abbiamo raccontato finora.
Margherita Agata
Il Quotidiano del Sud
Un precedente gravissimo per tutta la stampa italiana
Non so se è ben chiaro quello che sta succedendo a Matera e Potenza. Senza alcun preavviso, nonostante le assicurazioni date prima di Natale, l’editore del Quotidiano della Basilicata in un attimo ha spento i computer e le speranze di 22 colleghi. Ma non basta, già ce ne sarebbe per sottolineare questo comportamento selvaggio e senza precedenti. Invece l’editore è andato oltre. Di solito, in questi casi, il quotidiano colpito da provvedimenti brutali non esce, non va più in edicola. Invece il Quotidiano della Basilicata il giorno dopo è uscito regolarmente. Confezionato da chi? Da un service che opera e lavora in Campania. Potete immaginare quale prodotto è finito in edicola. Potete capire quale offesa e quale ferita per i 22 colleghi oscurati in un attimo, dopo 14 anni di sacrifici e lavoro pazzesco. Ma questa è un’offesa anche ai lettori, alla gente, a tutta la Basilicata. Significa produrre cartastraccia, non informazione credibile, un giornale è un giornale, non carta più inchiostro. Viene estromessa una redazione che ha radici e competenze sul territorio e si riempiono le pagine con quel che può produrre un service di fortuna. E’ un precedente gravissimo per tutta la stampa italiana. E’ l’esempio di come venga gestita e a volte manipolata l’informazione, materia delicatissima ma che in questo caso è stata considerata merce qualsiasi e deperibile.
Noi dell’Ussi non solo siamo vicini a Margherita, nostro vicesegretrio nazionale e a tutti i colleghi delle redazioni di Matera e Potenza, ma siamno indignati. E poiché l’Ussi è molto legata a Matera, non a caso eletta Capitale europea della cultura per il 2019, chiediamo interventi immediati ed efficaci per ridare alla Basilicata il suo “vero” Quotidiano. Convinti che nel frattempo nessuno andrà in edicola ad acquistare quello farlocco.
Luigi Ferrajolo
Presidente nazionale Ussi

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