
di Dario Santoro, Ussi-Aips-Young Reporters
COME E’ CAMBIATO IL DERBY: ANCHE A MILANO SFIDA CINA-USA
Non erano palloni-spia, erano palloni di cuoio. E stavolta la sponda americana non è riuscita a frenare le avanzate cinesi. Il gol di Lautaro ha regalato il derby all’Inter versione Suning contro il Milan targato RedBull e dando uno sguardo all’indietro un po’ di tristezza arriva.
IL DERBY DI MILANO… SENZA MILANO – La storia è cambiata ed oggi i segni dell’impoverimento del calcio italiano sono sempre più tangibili. Un tempo il derby di Milano rappresentava il top del calcio italiano ma anche l’emblema della milanesità doc. Ad oggi tutto questo sembra soltanto un lontano ricordo. Da Moratti a Berlusconi, i presidenti italiani più vincenti e longevi della storia dei rispettivi club, a proprietà straniere che per anni hanno navigato nel buio più totale tra conti in rosso e bilanci ancora da risanare. Mai ci saremmo immaginati che uno dei due presidenti non fosse nemmeno presente allo stadio in una partita di cartello e invece, durante il derby di ieri, mentre Zhang festeggiava in modo plateale il gol e la vittoria della sua Inter, sulla sponda rossonera era assente ingiustificato in tribuna il suo presidente Cardinale, ancora mai visto allo stadio che ha rilevato le quote di maggioranza da Elliott che a sua volta aveva salvato il Milan dopo la disastrosa esperienza con il cinese mister Li.
IL CALCIO ITALIANO NELLE MANI DEI NUOVI POVERI STRANIERI – Nel 2013, per la prima volta, l’Inter ha ceduto la proprietà all’’indonesiano Erick Thohir che diventò il primo straniero a ricoprire la massima carica dirigenziale in oltre un secolo di storia. Nel 2018 invece Thohir ha lasciato il posto a Steven Zhang, che a 26 anni è diventato il più giovane presidente nella storia della società interista ma anche quello con più problemi. L’imprenditore cinese non avrebbe pagato un debito da oltre 300 milioni nei confronti della China Construction Bank Asia e per questo motivo i creditori gli avrebbero già fatto causa sia negli Stati Uniti ma anche a Milano e Hong Kong. Proprio a Hong Kong il tribunale avrebbe già dato ragione ai creditori in un primo processo. Dunque, il presidente dell’Inter rischierebbe fino a tre mesi di carcere. Inoltre, per Zhang, ci sarebbe un ulteriore rischio, relativo all’accusa di falsa testimonianza al tribunale di Hong Kong nel corso del primo processo. Il prossimo 13 marzo ci sarà l’udienza di comparsa per Zhang, il quale dovrà spiegare tutto e rispondere alle domande di un giudice per chiarire la situazione. Ma al momento pare che ad essere preoccupati siano più i tifosi interisti per queste vicende turbolente societarie (continua l’affannosa ricerca ad un nuovo acquirente o a un socio minoritario) anziché il suo presidente che, dopo la vittoria del derby, ha postato sui social un messaggio per celebrare la vittoria nerazzurra.
BILANCI IN ROSSO E FUTURO INCERTO – Anche il Milan, così come l’Inter e molti altri club italiani, ha i bilanci in rosso da diversi anni: l’ultimo bilancio al 30 giugno 2022 vede un rosso pari a 66,5 milioni di euro, un risultato in netto miglioramento di circa 30 milioni di euro rispetto all’esercizio 2020/21, che si era chiuso in perdita per 96,4 milioni di euro. Ma se il più cercato in tribuna dai tifosi rossoneri era il loro presidente statunitense Gerry Cardinale, ad averlo già trovato è stato il nucleo speciale di polizia valutaria della guardia di finanza che dal mese di Gennaio sta svolgendo delle acquisizioni di documenti per verificare la liceità sulla la vendita della società calcistica dal fondo Elliott a RedBird (di Cardinale) lo scorso agosto.
CAMPIONI CHE SE NE VANNO – Tutto questo mentre la gestione di Elliott prima e di Cardinale ora è sempre orientata al contenimento dei costi: negli ultimi anni sono andati via Donnarumma, Calhanoglu, Kessie, Romagnoli e ora anche Leao ha più un piede fuori che dentro il Milan mentre è stato ciccato l’acquisto più costoso, quel De Ketelaere che finora ha toppato tutte le volte in cui è stato chiamato in causa, legittimando l’etichetta di fallimento per il mercato estivo visto il rendimento dei vari Origi (nullo anche ieri nel derby), Adli (oggetto misterioso mai utilizzato), Dest, Thiaw e Vranckx.
I DERBY D’ANTAN, CHE NOSTALGIA – Sarà anche tacciabile di eccessiva nostalgia pensare al derby di oggi e paragonarlo a quelli degli anni 70-80 e ‘90 ma come si può non emozionarsi pensando alle sfide Mazzola-Rivera? Al duello tra i fratelli Franco e Beppe Baresi, capitani coraggiosi? E non solo quando Inter-Milan parlava solo italiano con spiccati accenti meneghini, anche dopo con le battaglie epocali tra gli olandesi del Milan – Gullit, van Basten e Rijkaard – contro i tedeschi dell’Inter Matthaeus, Brehme e Klinsmann. La storia del derby è lunghissima e ricca di ricordi preziosi come gemme, la speranza è che chi oggi dirige le due società sappia sempre rispettare e onorare una tradizione che fa parte della storia del nostro calcio e non addirittura disertare gli stadi in occasioni del genere.