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I nuovi sport e il futuro delle Olimpiadi

I nuovi sport e il futuro delle Olimpiadi

Lacrosse inventato dagli indiani di America, cancellati poi dal progresso bianco

dal sito www.olympics.com

di Gianni Merlo – Presidente AIPS da Mumbai (India)

La scelta di inserire cinque nuovi sport nel programma olimpico di Los Angeles 2028 susciterà sicuramente polemiche ed espressioni di scherno da parte di chi difende l’ideale dello sport puro e tradizionale, cioè quello di casa sua e preferisce non vedere cosa succede altrove. Andiamo ad analizzare le ragioni per cui il CIO può promuovere queste discipline e inserirle nel programma olimpico del 2028.
Le proposte Delle cinque proposte: Cricket, Baseball-softball, Squash, Lacrosse, Flag Football, le prime tre sono “normali”, praticamente già viste, le altre una novità intrigante. Perché meravigliarci? A Parigi nasceranno le giornate olimpiche della breakdance…
La storia Il Baseball-softball ha già fatto parte della famiglia olimpica, poi era stato ripudiato, ma riammesso a Tokyo come sport aggiunto e logicamente nel programma olimpico di Los Angeles non può mancare. Lo Squash aveva già presentato la sua candidatura all’inizio del secolo, ma era stato bocciato. Il cricket si affaccia sul mondo olimpico, è uno sport che ha più di un miliardo di fan. Qui in India è partita la World Cup e tutto il Paese è concentrato su queste partite. La squadra indiana è fortissima ma, se non dovesse vincere o mancare la finale, sarebbe lutto nazionale.
Sports USA Le novità, cioè le due proposte che fanno arricciare il naso ai puristi, sono Lacrosse e Flag Football. Sono due sport di origine americana, il primo però avrebbe radici storiche, documentate, che risalgono ad almeno quattro secoli fa. Era un gioco, dicono, dei nativi, di coloro che poi sono stati spazzati via dal progresso dell’uomo bianco.
Lacrosse Si gioca con una mazza o stecca che ha in cima una racchetta concava di plastica, che serve a ricevere la palla, poco più piccola di quella da baseball. I 10 giocatori devono indossare casco con maschera di copertura, una imbottitura per il mento, e avere il paradenti. I gomiti devo essere protetti, per evitare i danni dei colpi che si possono subire nei contatti per il possesso della palla.
Flag Football Il Flag Football, che dicono spinto anche dalla NFL, è al contrario uno sport senza violenza, l’opposto del football americano che conosciamo. Si gioca in 5 in un campo piccolo, e invece di placcare l’avversario basta afferrare una delle due bande di tessuto che ogni giocatore porta alla cintola. Sembra sotto certi aspetti un gioco di preparazione per i quarterback and i wide receivers. E’ perfetto per l’attività scolastica.
Il pubblico e i soldi Il Cio ha, come tutti gli sport, un bisogno impellente di trovare nuovi spazi, nuovo pubblico e nuovo denaro, perché i contratti scadono e per firmarne dei nuovi sono necessarie innovazioni o meglio adeguamenti alla realtà. Da qui la corsa frenetica alla ricerca soluzioni consone all’età dei microcip e dell’Intelligenza Artificiale che stiamo vivendo. Inserire sport di tradizione statunitense a Los Angeles è normale, anche per allargare l’audience alle realtà regionali e piccole. La NBC ne ha bisogno e anche questo è normale. Il cricket apre nuovi mercati con più di un miliardo di spettatori, dovrebbero ignorarlo? Sarebbe un suicidio.
La conclusione Lo sport, non solo olimpico, sta sperimentando una sorta di crisi di identità anche perché il mondo sta vivendo momenti di angoscia. Alcuni dirigenti sportivi sono spiazzati, confusi, forse superati dai tempi che non riescono a comprendere. E’ tempo che ci rendano conto che non è più l’età dell’oro, dove calcare red carpet e ambienti esclusivi, ma è il momento di tornare al campo a capire come lo sport può tornare ad essere cultura e inclusione vera, non fasulla e a parole.

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