La convivenza, nella stessa pista, di Formula 1 e Motomondiale non è possibile. Il caso di Silverstone è emblematico in proposito. Le auto hanno corso in luglio, le moto avrebbero dovuto correre a fine agosto. Le prime danneggiano l’asfalto e le seconde debbono subire i rattoppi. Se poi la riasfaltatura prescinde dalle condizioni climatiche del posto, disinteressandosene, e chi deve controllare che l’omologazione di qualche mese prima abbia conservato validità non lo fa, il patatrac è completo.
Comunque, è giusto parlare di chi ha corso e celebrare la vittoria Ferrari. Lo fa sportivamente anche Lewis Hamilton: “Se non fosse arrivata la pioggia a Hockenheim non avremmo vinto, se non fosse arrivata la pioggia in Ungheria non avremmo vinto. E a vincere in entrambi i casi sarebbe stato Vettel. E se a Spa non fosse arrivata la pioggia in qualifica, probabilmente (Vettel) sarebbe partito dalla pole position e non credo che sarei stato in grado di sorpassarlo come è riuscito a fare lui con me. La pioggia crea opportunità, ma non possiamo semplicemente fare affidamento sul meteo. Dobbiamo migliorare le nostre prestazioni in modo da poter lottare per la vittoria anche nelle condizioni di asciutto. Credo che il prossimo fine settimana (a Monza) sarà più caldo, ed immagino che le temperature saranno ancora più elevate a Singapore. La speranza è il margine che ci ha separato sia stato dovuto anche alle caratteristiche della pista belga, e che a Monza il nostro pacchetto tecnico possa funzionare meglio. Quello che sicuramente proveremo a fare sarà farci trovare pronti se commetteranno degli errori, sfruttando le circostanze”.
Sebastian Vettel mette il marchio a fuoco sul gran premio del Belgio a Spa, superando Hamilton al primo giro e prima della safety car generata da una capriola di Fernando Alonso che fa fuori anche Kimi Raikkonen. Il campione del mondo è secondo e con lui sul podio c’è la Red Bull di Vestappen che precede la Force India di Perez. Quinto un eccellente Valtteri Bottas autore di una grande rimonta.
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