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Biathlon. Che cuore Dorothea! E l’addio a due grandi campioni

Biathlon. Che cuore Dorothea! E l’addio a due grandi campioni

Martin Fourcade (a sinistra) e Kaisa Makarainen (a destra) salutano il biathlon. Fonte: Jussi Nukari, Lehtikuva.

Dorothea Wierer conquista per la seconda volta la Coppa del Mondo di Biathlon, mentre Martin Fourcade e Kaisa Makarainen danno l’addio alle gare
di Chiara Aruffo
La Coppa del Mondo in bilico fino all’ultimo poligono
È stata sicuramente una vittoria sofferta quella di Dorothea Wierer. Che non sarebbe stata una passeggiata di salute, lo si era intuito già lo scorso weekend a Nove Mesto dove aveva faticato nella gara sprint. Le notizie che arrivavano dall’Italia devono aver certamente destabilizzato ulteriormente l’atleta altoatesina, che a poche ore dalla partenza della gara sprint mandava sui socialmessaggi di sostegno alla nazione e si è presentata alla partenza con le scritte “Andrà tutto bene” e “Vinceremo insieme” sulla carabina. La lucidità ne ha comprensibilmente risentito e si è visto con gli errori al poligono (uno a terra e due in piedi), che hanno relegato la Wierer al 19esimo posto finale a ben 1 minuto e 19 secondi dal primo posto e soprattutto condannandola a partire circa 50 secondi dopo la norvegese Tiril Eckhoff nella gara a inseguimento di oggi. Serviva un miracolo nell’inseguimento di oggi, essendo solo 7 i punti di vantaggio sulla diretta inseguitrice Eckhoff che vantava appunto un cospicuo vantaggio in partenza (fossero arrivate parimerito, la coppa sarebbe comunque andata alla norvegese in virtù del maggior numero di vittorie in stagione). La gara è stata un’altalena di emozioni, con la coppa che è passata più volte tra le mani delle due atlete, e si è decisa solamente all’ultimo poligono. Di certo c’è che Dorothea Wierer ci ha sempre creduto, quando anche chi scrive aveva quasi gettato la spugna, e non ha mai mollato. Il primo poligono a terra vede subito la Eckhoff sbagliare due colpi, mentre la Wierer non ne chiude uno, ed escono rispettivamente ottava e quattordicesima. All’ingresso del secondo poligono, recuperando due posizioni ciascuna, sono sesta e ottava, e sbagliando un colpo a testa escono quinta e nona a solamente 13 secondi di distacco. Al terzo poligono la coppa prende decisamente la strada della Norvegia, con una Eckhoff che chiude con freddezza tutti i bersagli e se ne va da sola mentre la Wierer esita e ne sbaglia due. Poi succede l’impensabile, contro tutte le statistiche che hanno visto durante l’anno la Eckhoff sparare meglio quando si è presentata da sola in testa all’ultimo poligono in piedi. La carabina dev’essere diventata un macigno, e la norvegese butta via la gara e la coppa con 3 errori. Dorothea Wierer è brava a limitare i danni e nonostante un errore esce davanti alla Eckhoff dal giro di penalità, con la Coppa che punta di nuovo verso Sud. Mentre la francese Julia Simon va a vincere la gara, seguita a una sorprendente Selina Gasparin e da Lisa Vittozzi, Dorothea Wierer e Tiril Eckhoff percorrono l’ultimo giro appaiate e tagliano il traguardo praticamente insieme. Un trionfo a questo punto inaspettato consegna la Coppa del Mondotra le mani della finanziera altoatesina, insieme alla Coppa di specialità Mass start.
Dorothea grande cuore italiano
Dorothea Wierer, forse senza neanche volerlo, è il personaggio che può unire questa Italia. Nata e cresciuta in Alto Adige, un accento che non nasconde le sue origini e l’amore per la nostra nazione. Ride a chi le chiede se si senta più italiana o più austriaca, e ha più volte ribadito di come sia orgogliosa di rappresentare i colori azzurri. Lo scorso anno aveva dipinto la carabina con il bianco, il verde e il rosso della bandiera italiana, quest’anno ha optato per il bianco, ma mantenendo un cuore tricolore vicino al mirino. I messaggi di sostegno alla nostra nazione in difficoltà scritti a mano sulla carabina (“Andrà tutto bene” e “Vinciamo insieme”) non lasciano spazio agli equivoci. La crescente popolarità del biathlon in Italia, uniti alla sua naturale simpatia, ha fatto in modo che di lei si parlasse anche nei bar a Sud delle Alpi e, per una volta, ha messo d’accordo tutti gli italiani.
Au revoir Martin, näkemiin Kaisa!
Due grandi campioni che hanno fatto la storia del biathlon hanno dato l’addio con le gare a inseguimento di oggi. Il primo annuncio è arrivato nella serata di ieri, quando Martin Fourcade – Monsieur le Biathlon – ha comunicato sui social “una di quelle decisioni che cambiano la vita”. Il palmares del francese è impressionante, la vittoria di oggi nella gara a inseguimento è la 83esima in Coppa del Mondo, e conta inoltre 5 titoli olimpici e 13 mondiali, per non parlare delle 7 Coppe del Mondo consecutive (dal 2012 al 2018) e 26 Coppe di specialità. L’ultimo ballo, come lo ha chiamato il grande rivale di quest’anno, lo straordinario norvegese Johannes Bø, è andato in scena nella gara a inseguimento. Ci ha provato fino all’ultimo Martin a portare a casa anche la Coppa del Mondo, ma Johannes Bø dopo aver provato a complicarsi oltremodo la gara, è riuscito ad agguantare un quarto posto che gli ha permesso di riportarsi in testa alla classifica generale.
È un arrivederci anche quello di Kaisa Makarainen, il Cigno Bianco del biathlon che avrebbe certamente preferito correre l’ultima gara davanti al suo pubblico. L’atleta finlandese ha annunciato il ritiro, sempre tramite i social, a pochi minuti dall’inizio della gara odierna. Nella sua bacheca di trofei spiccano le tre Coppe del Mondo vinte nel 2011, 2014 e 2018 e 6 coppe di specialità, oltre a un titolo mondiale. Partita al 18 posto nella gara a inseguimento di oggi, è stata protagonista di una bella rimonta sfiorando l’impresa di chiudere anche lei la carriera con un podio.
 
 
 

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