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Abodi: uniti per lo Sport

Abodi: uniti per lo Sport

Intervista di Gianfranco Coppola al Ministro per lo Sport e i Giovani

L’importanza del racconto dello sport, il ruolo strategico dell’informazione sportiva, elementi qualificanti di quello che si vuole considerare un impegno anche culturale, con l’annunciato e graditissimo ritorno dei Giochi della Gioventù dalla prossima… stagione scolastica.

Collaborazione è la parola d’ordine di Andrea Abodi, Ministro per lo Sport e i Giovani, che nella sede del Dicastero a Roma ha ricevuto Gianfranco Coppola, presidente nazionale dell’Unione Stampa Sportiva Italiana.

Tanti i temi trattati: dalla necessità di una nuova scrittura delle norme che regolano l’operatività dello sport professionistico, alle grandi manifestazioni alle porte come le Olimpiadi e Paralimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026, ma anche i Giochi del Mediterraneo 2026, fino alla candidatura per gli Europei di calcio del 2032.

L’incontro è stato opportuno anche per ragionare sulla crisi dell’editoria, anche sportiva, e la necessità di regolamentare in modo più efficiente il lavoro degli operatori dell’informazione nell’ambito del rapporto con gli organismi sportivi,  federali e associazionistici, per valorizzare e tutelare la qualificazione professionale.

Simbolica la frase della targa donata dall’Ussi, insieme al gagliardetto celebrativo: dal 1946 il racconto dello Sport, ad Andrea Abodi da sempre “con” i giornalisti sportivi. 

L’INTERVISTA

L’uomo giusto al posto giusto: è stata la frase ricorrente quando il premier Meloni presentò la squadra di Governo al Presidente Mattarella. Lunga esperienza in ogni settore dello sport, ma non solo. Conosce le macchine più burocratiche e con trappole da dragamine come i CdA, dalla Coni Servizi – ora Sport e Salute – alle aziende che si occupano di infrastrutture stradali e autostradali; super esperto di quello che è il punto dolente del calcio prof italiano – la debolezza della catena del valore, che parte dalla qualità del prodotto, di stadi e impianti di allenamento, dedicati anche alla formazione dei giovani, fino alla gestione dei diritti audiovisivi –  grazie al suo ruolo di manager in IMG, la multinazionale americana che ha scritto la storia del marketing sportivo e, poi, di imprenditore insieme ad altri compagni di viaggio in un’avventura nella quale per primi studiarono in modo articolato la Superlega, in Media Partners, acquisita strada facendo dal “colosso” Infront.  Ma anche altro, arrivando ad accarezzare la candidatura a Sindaco di Roma che gli propose due anni fa l’attuale presidente del Consiglio Giorgia Meloni, alla quale a un certo punto dovette dire “non posso”, per una naturale e prioritaria scelta di curarsi per quello che definisce con leggerezza “un inciampo della vita”. Senza dimenticare l’ottimo lavoro di rilancio della Lega serie B, con il miglioramento del format del Campionato e nuove regole amministrative a partire dal tetto salariale, il significativo aumento dei ricavi di Lega accompagnato da campagne sociali di grande impatto, fino ad arrivare all’ultima base operativa prima della nomina a Ministro: la presidenza dell’istituto per il Credito Sportivo, passato da interlocutore “timido” per amministrazioni comunali ed enti, a banca sempre più attiva, propositiva e attenta allo sviluppo di nuovi prodotti finanziari, di progetti infrastrutturali e alla fase esecutiva degli stessi, anche in ambito culturale.

Ora, la Politica. Tutta in maiuscolo.

– Ministro, indubbiamente raramente un “incaricato” è stato accompagnato da tanto positivo consenso dopo la nomina: un vantaggio?

“In effetti… e mi ha fatto tanto piacere, anche se non so se sia un vantaggio. In ogni caso, avverto ulteriore responsabilità della quale devo farmi carico proprio per le aspettative che si coniugano con le difficoltà di questo tempo. Più di 40 anni di lavoro nello sport, in vari ambiti e a tutti i livelli, mi hanno aiutato a consolidare un patrimonio di competenze e contenuti, di conoscenze di luoghi, persone e fatti. Ho imparato anche a osservare e ascoltare, per conoscere e comprendere, prima di parlare e, quando necessario, decidere. Mi auguro solo di fare al meglio il mio dovere e dare un senso di utilità diffusa al mandato che mi è stato affidato dal Presidente Meloni”.

– Lo sport non è isola felice di un tempo, men che mai quella calcistica dei ricchi scemi secondo la definizione che Onesti riservò ai presidenti di serie A. Ogni giorno c’è una situazione da nervi scoperti. Lei come interpreta il ruolo?

“Da attaccante”.

– Non sarebbe meglio da metodista?

“Beh forse si, hai ragione. In ogni caso, quel che conta è avere una visione e metterla al servizio di una squadra, per un risultato comune e con la determinazione indispensabile per raggiungere gli obiettivi, a partire da quello di affrontare e risolvere i problemi che non mancano, in tanti ambiti sportivi. In particolare nel calcio, quel che serve per incidere positivamente, è avere una visione e fare leva sulle competenze per puntare al risultato. Tanti problemi e tanti conti in rosso, frutto soprattutto di scelte fatte o non fatte che hanno portato a conti che non tornano. E poi deficit di credibilità e reputazione. Sicuramente, anche questione di metodo”.

– Mentre si corre verso Milano-Cortina 2026, si lavora per poter ospitare gli Europei del 2032. La FIGC ha concluso positivamente il processo di trasmissione dei documenti che compongono il Preliminary Bid Dossier relativo alla candidatura ad ospitare la fase finale di UEFA EURO 2032. Undici le città coinvolte in fase di candidatura: Milano, Torino, Verona, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Cagliari e Palermo. La redazione del Final Bid Dossier proseguirà in queste settimane, fino al 12 aprile 2023, data in cui verranno presentate alla UEFA, in via definitiva, le 10 città candidate. L’assegnazione dell’evento da parte del Comitato Esecutivo della UEFA è prevista tra settembre e ottobre del 2023.

“Il nostro dossier sarà l’ultima opportunità per dimostrare la concreta, credibile, affidabile e ferma volontà dell’Italia di realizzare stadi moderni, accessibili, intelligenti e sostenibili. È l’occasione per chiudere la lunga stagione delle chiacchiere. Questa è la prioritaria condizione per ospitare gli Europei, ma è del tutto evidente che, comunque vada, gli stadi dovremo farli e il dossier dovrà essere, in ogni caso, la mappa di un percorso obbligato, che deve andare ben oltre le città selezionate. Ne va del futuro del calcio, in ogni angolo della Nazione. Come ho già scritto formalmente, sosterremo con convinzione e, mi auguro, con atti convincenti la Candidatura italiana di “Euro 32”,  perché abbiamo bisogno di grandi avvenimenti, ben organizzati e gestiti, che contribuiscano a generare economie nei territori, sviluppando turismo interno e internazionale e lasciando eredità positive a livello infrastrutturale. Facendo tesoro delle esperienze e degli errori del passato”.

– L’organizzazione dello sport in Italia vive da qualche anno una stagione complicata.

“Lo sport è un mondo meraviglioso, pur con i suoi limiti, per ricchezza di contenuti umani e qualità delle persone che lo animano, per la sua dimensione sociale e i suoi riflessi sull’economia nazionale, per l’impatto che determina sulla qualità della vita delle persone di ogni età e di qualunque condizione sociale, e dei territori che nello sport si riconoscono. Dopodiché, questo patrimonio prezioso ha subito negli ultimi tre anni gli “attacchi” dagli effetti del covid, del caro energia e della crescita dell’inflazione che hanno messo in difficoltà, direi in ginocchio, tante componenti a partire dalle più fragili rappresentate dalle associazioni e società dilettantistiche. Le mie preoccupazioni, i miei pensieri sono dedicati prioritariamente a queste componenti che rappresentano la base del sistema sportivo italiano, senza nulla togliere a tutto quello che si articola fino al vertice. Ci vorranno anni per recuperare un equilibrio, ma sarà fondamentale che lo sport, in tutte le sue forme, sia messo in condizione di offrire tutte le sue opportunità a un numero crescente di persone, a partire da bambine e bambini. Ne va della salute fisica e mentale di tutti noi”.

– La palla di pezza di Scholas Occurrentes, tanto cara a Papa Francesco, in bella mostra sulla scrivania, in un ufficio dove pile di documenti, libri e pubblicazioni convivono con gadget di ogni sport e i riconoscimenti attribuiti ad Abodi. Ministro, da quel che si vede nel suo luogo di lavoro, sta seguendo tanti dossier, con tanti obiettivi, a partire da quale?

“Il primo obiettivo-strumento è quello di imparare a lavorare insieme, come in effetti stiamo facendo tra colleghi di Governo. Questo il senso dei Protocollo che ho appena firmato insieme al presidente mondiale di Scholas Occurentes e al Ministro dell’Istruzione e Merito Giuseppe Valditara, per contenere l’impatto dell’abbandono scolastico da parte di ragazze e ragazzi che, lasciando anticipatamente la scuola, troppo spesso si arrendono alla marginalità sociale. Obiettivo-simbolo quello di ripristinare l’appuntamento dei Giochi della Gioventù, ma anche di contribuire a inserire entro tre anni l’educazione fisica nel programma didattico di tutte le classi della scuola elementare. Adesso è previsto solo per un’ora a settimana in quinta! Ma la lista delle cose da fare è lunga…”.

– Come a dire, che sta lavorando dalla base ?

“Ho solo fatto un’estrema sintesi delle prime priorità, ma sto lavorando anche sullo sport professionistico, sulla sua dimensione industriale, sulla chiusura della riforma dello sport con l’emanazione di 5 decreti attuativi entro il prossimo giugno. Ho dedicato la prima scelta ai Giochi della Gioventù, un meraviglioso progetto-manifesto che ripartirà dalle scuole medie e consentirà di parlare, a studentesse e studenti dagli 11 ai 13 anni, naturalmente anche disabili, di educazione civica, alimentare, ambientale, culturale e alla salute. Entro la fine di aprile, grazie alla collaborazione tra gli otto ministeri titolari dei contenuti appena citati, a partire dall’Istruzione e il Merito, dovremmo completare il piano di fattibilità e poi partirà l’organizzazione e la promozione dei Giochi che saranno finanziati con risorse pubbliche”.

– Infine?

“Infine, un pensiero da dedicare alle infrastrutture di base, comprese quelle a cielo aperto e senza “recinti” – a partire da playground multidisciplinari e piste ciclabili – che mi auguro aiutino le nostre città, anche le medie e i piccoli centri urbani, a diventare sempre più sportive. Le risorse finanziare non mancheranno, anche grazie al supporto dell’Istituto per il Credito Sportivo e dei fondi europei. Quindi, dovremo saper fare buone scelte utilizzando al meglio la banca dati delle infrastrutture sportive del Dipartimento per lo Sport e della nostra società Sport e Salute, quella dell’Anagrafe Scolastica del Ministero dell’Istruzione e del Merito cercando di arrivare a parametri europei per il numero di palestre nelle scuole, oggi assolutamente insufficiente. Sarà molto importante che proprio Sport e Salute sviluppi ulteriormente la piattaforma progetti, anche collaborando con ICS, Invitalia e Agenzia del Demanio, e si predisponga al meglio come stazione appaltante. C’è poco da costruire di nuovo, dovremo migliorare l’esistente per rendere le infrastrutture sportive più sicure, intelligenti tecnologicamente, educate energeticamente, adeguatamente accessibili. Insomma, tanto da fare, tanto da raccontare informando al meglio e dando uno spazio speciale alle buone notizie”.

Comunicato 3 marzo 2023

Abodi: uniti per lo sport patrimonio nazionale, visita del presidente Ussi al Ministero

Il racconto dello sport, il ruolo dell’informazione sportiva strategico per una fase di struttura piramidale dell’attività sportiva come impegno culturale con l’annunciato e graditissimo ritorno dei Giochi della Gioventù dalla prossima… stagione scolastica. Sinergia è la parola d’ordine di Andrea Abodi Ministro per lo Sport e i Giovani che nella sede del Dicastero a Roma ha ricevuto Gianfranco Coppola, presidente nazionale dell’Unione Stampa Sportiva Italiana. Tanti i temi trattati dalla necessità della scrittura di regole chiare e precisi limiti di operatività dello sport professionistico, alle grandi manifestazioni alle porte come le Olimpiadi Invernali di Milano. Cortina del 2026 alla candidatura per gli Europei del 2032. L’incontro è stato opportuno anche per ribadire la crisi dell’editoria anche sportiva e la necessità di regolamentare il lavoro degli operatori dell’informazione negli organismi sportivi federali e associazionistici laddove è chiara la mansione. Simbolica la frase della targa donata da Ussi insieme al gagliardetto celebrativo: dal 1946 il racconto dello Sport, ad Andrea Abodi da sempre “con” i giornalisti sportivi.

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