“L’ormai interminabile chiusura del settore del gioco pubblico, che ha superato i 10 mesi complessivi, sta producendo effetti drammatici per oltre 150mila lavoratori e 75mila imprese. Una dinamica non piu’ sostenibile, basti pensare che dal 14 marzo 2020 ad aprile 2021 le attivita’ sono rimaste chiuse per il 67% del periodo. Allo stesso tempo le casse dell’Erario si stanno impoverendo massicciamente, con circa 7 miliardi di perdite, mentre si arricchiscono mafie e organizzazioni criminali”. E’ l’allarme lanciato da Geronimo Cardia, presidente dell’Associazione Concessionari di Giochi Pubblici (Acadi), oggi durante un’audizione davanti alle Commissioni riunite Bilancio e Finanze del Senato sul Dl Sostegni. “Bisogna quindi programmare la riapertura delle attivita’ del gioco nelle zone ‘bianche’ e ‘gialle’ del Paese adottando i protocolli gia’ esistenti e gia’ sottoposti al Comitato Tecnico Scientifico – ha sottolineato -. E’ imprescindibile una maggiore attenzione verso il settore all’interno del ‘Dl Sostegno’, prevedendo liquidita’ per le concessioni e per le relative attivita’ di servizio pubblico. Serve inoltre rimuovere i limiti che riguardano le aziende con ricavi superiori ai 10 milioni di euro, che sono frequenti in ragione dei prerequisiti richiesti dai parametri concessori. Altro elemento fondamentale risiede nella proroga di tutte le concessioni, esercitate nel canale retail soggette a sospensione, in proporzione rispetto alla mancata redditivita’. Infine, e’ urgentissimo continuare a sospendere i versamenti del Prelievo erariale unico fino alla riapertura delle attivita’ con la riattivazione dei flussi finanziari”.
FONTE: ANSA
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