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Giochi di Tokyo promossi. L’opinione del Presidente Aips Gianni Merlo

Giochi di Tokyo promossi. L’opinione del Presidente Aips Gianni Merlo

di Gianni Merlo – Presidente AIPS

Per quanto riguarda i Giochi Olimpici di Tokyo devo dire che tutto è andato come avevo previsto, perché ero uno dei pochi a dire, prima che iniziasse, che l’Olimpiade 2020 sarebbe stata di alto livello e che il COVID non avrebbe influenzato il risultato complessivo della manifestazione. L’organizzazione è stata molto buona.

I trasporti – Ci sono stati dei problemi, soprattutto nei trasporti, perché non hanno cambiato il programma dello scorso anno, che era legato anche alla possibilità di utilizzare i mezzi pubblici, che sono bene organizzati. Purtroppo con i 14 giorni di quarantena soft che tutti dovevano rispettare, era impossibile utilizzare questo sistema. Quindi, ci sono stati dei momenti in cui gli autobus non bastavano, anche se erano puntuali. Gli organizzatori hanno messo a disposizione anche voucher del valore complessivo di 850 euro per usare taxi dedicati in modo da alleviare il disagio.

I posti in tribuna – E’ stato soprattutto risolto, grazie all’impegno di Lucia Montanarella, responsabile delle press operations del Cio, il problema del numero dei giornalisti abilitati ad assistere alla gare sulle tribune stampa, che inizialmente era stato fissato al 50% della capienza. Alla fine tutti i 4.200 giornalisti arrivati a Tokyo (ne erano previsti 6.000, ma in 1800m hanno rinunciato) hanno potuto seguire le gare, senza restrizioni pesanti. Alla vigilia eravamo stati informati, come ho detto, che solo il 50% dei posti stampa negli impianti sarebbero stati disponibili, ma alla fine, penso che fossimo molto vicini al 100%. Posso dirvi che, ad esempio, la tribuna stampa allo Stadio Olimpico era incredibile, bella, molto comoda, spaziosa ed è stato possibile lavorare nel migliore dei modi. È così anche in altri impianti. Quando sono andato al nuoto, al judo, alla ginnastica ho trovato tribune stampa e centri stampa efficienti, di prim’ordine.
Le gare – I risultati sono stati tutti di altissimo livello, perché gli atleti erano concentrati e sapevano che milioni di appassionati li stavano guardando. L’assenza di pubblico non li ha condizionati, anzi. Yiannis Exarchos, il capo del pianeta della TV, cioè il Chief Executive Officer degli Olympic Broadcasting Services, ci ha detto che la fruizione (consuming) delle immagini in streaming, in televisione e su tutte le piattaforme è stato incredibile, la più grande che mai. Noi abbiamo vissuto dal vivo quei sette minuti che hanno segnato la storia della nostra atletica leggera quando Lamont Marcell Jacobs ha vinto i 100 proprio mentre Gianmarco Tamberi stava festeggiando il suo oro condiviso con Mutaz Essa Barshim. E dopo, abbiamo scoperto che la pista dello stadio Olimpico, creata dalla Mondo, è davvero speciale, basta vedere cosa ha fatto Warholm nei 400 ostacoli e dietro di lui anche Benjamin e Dos Santos. Ora Tokyo è la Terra Promessa per l’atletica e spero che nel prossimo anno un evento top venga di nuovo quella pista dando la possibilità a tanti altri atleti di migliorarsi così da entrare nella nuova storia dell’atletica.
Pechino 2022 – Per Pechino sapremo esattamente cosa accadrà ad ottobre quando uscirà il playbook, perché per ora anche i colleghi cinesi che erano a Tokyo al ritorno in Cina hanno dovuto osservare 14 giorni di rigorosa quarantena in un hotel scelto dal governo e poi altri sette giorni a casa. Penso che a Pechino studieranno qualcosa di molto simile a Tokyo. Stanno preparando una bolla per i giornalisti. In un certo senso, non è così difficile perché ci sono molti hotel intorno al Parco Olimpico. Ed è possibile, con treni veloci, andare ai centri olimpici in montagna. Sono senz’altro in grado di organizzare i Giochi nel migliore dei modi, ma è chiaro che esistono per ora dei punti interrogativi. Il problema principale rimane il nostro ingresso in Cina alla vigilia dei Giochi, ma lo sapremo solo in ottobre. Penso che dobbiamo essere sempre molto cauti. Ma comunque sono sicuro che troveranno la soluzione più adatta, perché sono bravi organizzatori. E dopo l’esperienza di Tokyo possono avere un’idea chiara sul come comportarsi. 
 
 

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